Ultime Notizie: Mons. Francesco Cavina

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Una verità da vivere. Solennità della Santissima Trinità

La Chiesa ci conduce, oggi, al cuore vivo della nostra fede. Ci invita a contemplare il mistero di Dio stesso, così come si è rivelato: un Dio che è Trinità vale a dire comunione eterna di amore. Non si tratta semplicemente di affermare che Dio esiste. Tante religioni lo proclamano. Anche l’Islam crede in un Dio unico, potente, misericordioso. Il cristianesimo va ben oltre: non si accontenta di dire che Dio “è”, ma si chiede: chi è Dio, davvero? Qual è la sua vita intima? La risposta la troviamo nel Nuovo Testamento: Dio è amore” (1Gv 4,8). Dunque, non soltanto “Dio ama”, ma Dio è amore. E l’amore, per essere tale, ha bisogno di un “altro”. Non può essere amore chiuso in sé.

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Credo nello Spirito Santo. Solennità di Pentecoste

Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti.

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Cristo non ci abbandona. Ascensione del Signore

Dopo la Risurrezione, il posto di Cristo non è più accanto agli apostoli sulla terra, ma nella gloria eterna di Dio. Per questo motivo, san Luca conclude il suo Vangelo con l’episodio dell’Ascensione: “Gesù si staccò da loro e veniva portato su, in cielo”. Con queste parole, l’evangelista vuole farci comprendere che il Risorto non è semplicemente tornato alla vita di prima, ma è entrato in una realtà nuova e definitiva: è asceso alla gloria del Padre, portando con sé anche la nostra umanità.

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L’osservanza dei comandamenti e il dono dello Spirito. VI Domenica di Pasqua

Nel brano di Vangelo di questa domenica, Gesù ci educa su due temi fondamentali della vita cristiana: l’amore per Lui e il dono dello Spirito Santo. Se vogliamo avere la prova che amiamo veramente il Signore dobbiamo innanzitutto chiederci se siamo obbedienti. Se uno mi ama  - dice Gesù - osserverà la mia parola, ossia i suoi Comandamenti.

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Solo l’amore salva. V Domenica di Pasqua

Siamo nel Cenacolo. Gesù, alla vigilia della sua Passione, si rivolge ai discepoli con una dolcezza straordinaria. Li chiama “figlioli”, come farebbe un padre, come farebbe una madre. È un termine pieno di tenerezza, che esprime tutto l’amore premuroso e profondo che prova per loro. È consapevole che sta per lasciarli. Sa che il tempo della sua presenza visibile tra loro sta per concludersi. E proprio ora, in questo momento decisivo, consegna ai suoi il suo testamento spirituale, un comandamento nuovo, che racchiude tutta la sua missione: «Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri».

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La Resurrezione non è un’idea. E’ un fatto accaduto realmente. Pasqua di Resurrezione

Questa notte non è una notte qualunque. È la Notte, la più luminosa della storia. La notte in cui la luce ha spezzato le tenebre, in cui la vita ha trionfato sulla morte, in cui Dio ha risposto in modo definitivo al bisogno di salvezza dell’umanità. Il Vangelo ci ha condotti con le donne al sepolcro, ancora immerse nel dolore del Venerdì Santo. Ma quel luogo di morte, sorprendentemente, si rivela vuoto. Due uomini “in abito sfolgorante” appaiono loro, e pronunciano parole che ancora oggi scuotono il cuore:“Perché cercate tra i morti colui che è vivo?

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È stato Cristo ad abbassarsi, non è stato abbassato. Domenica delle Palme

Con la domenica delle Palme entriamo nel cuore dell’anno liturgico: la Settimana Santa. In questo tempo santo siamo chiamati a rivivere, con animo raccolto e contemplativo, i misteri centrali della nostra fede: l’istituzione della Santa Messa, il dono del Sacerdozio, la Passione-Morte-Risurrezione del Signore nostro Gesù Cristo.

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La vita cristiana si costruisce giorno dopo giorno. V Domenica di Quaresima

La seconda lettura della Messa di questa domenica, tratta dal terzo capitolo della Lettera ai Filippesi, ci invita a meditare su uno dei passaggi più profondi e significativi degli scritti di san Paolo. In questo testo, l'Apostolo condivide con noi la testimonianza della sua conversione. Le sue parole, intense e coinvolgenti, ci rivelano come, alla luce dell’incontro con Cristo, tutto ciò che prima sembrava fonte di identità, sicurezza e prestigio, ora venga considerato come “perdita”( cfr Filippesi 3,8).

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La conversione è una opportunità. III Domenica di Quaresima

Il Vangelo di questa terza domenica di Quaresima ci pone di fronte a interrogativi che attraversano il cuore dell’uomo da sempre: perché il dolore colpisce senza distinzione? Perché la vita, a volte, sembra ingiusta e crudele? Al tempo di Gesù, molti credevano che la sofferenza fosse una punizione divina, una conseguenza diretta del peccato. Con questa convinzione, alcuni si avvicinano al Maestro per raccontargli due eventi drammatici: il massacro di alcuni Galilei per ordine di Pilato e il crollo della torre di Siloe, che aveva travolto diciotto persone. Forse si aspettano un giudizio su quelle tragedie, una spiegazione rassicurante. Ma Gesù, come sempre, capovolge la prospettiva e apre orizzonti inaspettati.

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La vera identità di Cristo si svela ai discepoli. II Domenica di Quaresima

La seconda domenica di Quaresima è segnata da un evento straordinario: la Trasfigurazione di Gesù sul monte. In questo episodio, la vera identità di Cristo si svela ai discepoli: Egli è il Figlio di Dio.

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Riconosciamo le false promesse del Maligno. I Domenica di Quaresima

La Quaresima è come un lungo corso di esercizi spirituali. Un tempo prezioso in cui siamo invitati a rientrare in noi stessi per ascoltare la voce del Signore. E’ l’occasione per riscoprire la Sua amicizia, quella amicizia che spesso tradiamo, lasciandoci sedurre dalle tentazioni che ci allontanano da Lui, proprio come accadde ad Adamo ed Eva nel giardino dell’Eden. Il Maligno non smette mai di tenderci tranelli, facendoci credere che possiamo costruire la nostra vita e il mondo senza Dio. La buona notizia è che in questa lotta, non siamo soli. Possiamo contare sulla presenza di Gesù, il quale, ci mostra la via della vittoria. Anche Lui, infatti, ha affrontato le insidie del Diavolo nel deserto e ne è uscito vittorioso. Le Sue tentazioni sono le stesse che ogni giorno bussano alla porta del nostro cuore. Cristo le ha vinte, dimostrandoci che la vera forza non sta nell’autosufficienza, ma nell’affidarsi al Padre mediante la preghiera, l’ascolto della Parola di Dio e la Penitenza.

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Siamo chiamati a essere testimoni di Cristo con opere e parole. VIII Domenica del Tempo Ordinario

"Il forno prova i vasi del vasaio, la prova dell'uomo si ha nel suo discorso. Il frutto dimostra come è coltivato l'albero, così la parola rivela il sentimento del cuore. Non lodare nessuno prima che abbia parlato, poiché questa è la prova degli uomini."

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La Resurrezione, cuore della fede. VI Domenica del Tempo Ordinario

Il brano della seconda lettera della Santa Messa di questa Domenica, tratto dalla Prima Lettera ai Corinzi ci porta dritti al cuore della nostra fede, la resurrezione di Cristo! San Paolo, con il suo stile incisivo, affronta una questione fondamentale: "Se Cristo non è risorto, è vana la vostra fede" (1Cor 15,17). Questo non è un dettaglio secondario, dunque, ma il fondamento di tutto! Senza la risurrezione, il Vangelo racconterebbe solo una storia più o meno interessante che comunque si è conclusa con un fallimento. Ma la verità è un’altra: Cristo è veramente risorto! La resurrezione di Cristo è la nostra gioia, la nostra speranza, la certezza che sostiene tutta la nostra vita.

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Il Signore è mia luce e mia salvezza. Presentazione di Gesù al Tempio

Oggi la Chiesa celebra il mistero della Presentazione di Gesù al Tempio. Maria e Giuseppe, fedeli alla Legge di Mosè, portano il loro bambino a Gerusalemme non solo per adempiere ad un precetto, ma per consacrarlo al Signore. Con questo gesto riconoscono che ogni vita appartiene a Dio e a Lui deve ritornare. 

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Cristo è la nostra gioia. II Domenica del Tempo Ordinario

Il Vangelo di Giovanni ci presenta oggi il primo segno compiuto da Gesù: il miracolo alle nozze di Cana (Gv 2,1-11). Un episodio apparentemente semplice, ma che in realtà ci aiuta a riflettere profondamente sulla missione di Cristo e sul ruolo unico di Maria Santissima nella nostra vita di fede.

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Non si è al mondo per caso. II Domenica dopo Natale

Soffermiamo, oggi, la nostra attenzione sulla seconda lettura della santa Messa, tratta dalla lettera di san Paolo agli Efesini. In essa troviamo un’affermazione solenne: “Dio ci ha predestinati ad essere suoi figli adottivi…”. Dio ci ha benedetti, ci ha scelti, da sempre, esistenti in Dio. Nel progetto del Padre noi siamo legati al suo Figlio ed il nostro destino è di divenire suoi figli, vivendo santamente, perché Dio è santo. Questo dono si attua nel Cristo. Questa rivelazione ci dice che la nostra riuscita, il nostro destino sono  irrimediabilmente congiunti con quello di Cristo.  Spesso diciamo che bisogna essere se stessi, realizzare pienamente se stessi, essere autentici. Ora, alla luce di quanto insegna san Paolo, la nostra vera realizzazione è accogliere nella nostra vita il progetto di Dio e viverlo. Come siamo scelti gratuitamente, così ci viene donato i nostro vero essere, cioè l’ essere figli di Dio.

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Il Salvatore è vicino. III Domenica di Avvento

La terza domenica di Avvento è anche qualificata “domenica della gioia”, perchè vediamo ormai vicino il giorno del Santo Natale, nel quale Dio assume la carne umana dal grembo della Vergine Maria.

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La meravigliosa bellezza. Solennità dell'Immacolata Concenzione della Beata Vergine Maria

Con la solennità dell’Immacolata Concezione, la Chiesa celebra la grandezza della Vergine Maria e il ruolo da Lei avuto nell’opera della redenzione del mondo. Una parola del vangelo ci aiuta a cogliere il senso di questa festa. L’arcangelo Gabriele saluta  la giovane donna di Nazareth, chiamata a divenire la Madre di Dio, con inusuali parole: “piena di grazia”. Questa espressione nel linguaggio biblico ha il significato di perdonata, riscattata, graziata dalla misericordia divina. Maria, dunque, è “piena di grazia” perchè Dio l’ha preservata dalla colpa originale per divenire il Tempio, il Tabernacolo incontaminato che accoglie il Verbo incarnato. Dio, in altre parole, si è riservato, nella palude del peccato dell’umanità, “un giardino fiorito” su cui posarsi e giungere a noi. 

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Attesa appassionata della venuta del Figlio di Dio. I Domenica di Avvento

Con la prima domenica di Avvento iniziamo un anno nuovo liturgico, durante il quale celebriamo e contempliamo la figura di Cristo nella varietà dei suoi misteri. Il tempo di Avvento, della durata di quattro settimane, ha lo scopo di prepararci a celebrare la venuta del Figlio di Dio nell’umiltà della carne umana e a risvegliare l’attesa della sua ultima venuta, alla fine dei tempi.

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La regalità di Gesù ha come fine ultimo il paradiso. Solennità di Cristo Re

Oggi è l’ultima domenica dell’anno liturgico e la Chiesa celebra la solennità di Cristo re dell’universo.